
Tivoli – Villa d’Este
Con questo post vi lascio un’idea per un’uscita fuori porta vicino Roma, e più precisamente a Tivoli, nella stupenda Villa d’Este.
Potremmo scrivere e parlare per ore dei tesori sparsi lungo questo territorio, così come della storia stessa della villa, ma non voglio stare qui a tediarvi con liste di nomi e date. Vi basterà sapere che originariamente l’intero complesso, arricchitosi nel tempo, era un convento, trasformato poi in Villa dal cardinale Ippolito d’Este.
Oltre ai preziosi interni, ciò che colpisce è senza dubbio il giardino, articolato tra terrazze, pendii e incantevoli fontane.
La visita al giardino è quella che vi “ruberà” più tempo. È impossibile non fermarsi ad ammirare il paesaggio che si presenta davanti agli occhi, i particolari nascosti qua e là, e le piante che impreziosiscono ogni scorcio.
Le vere protagoniste del parco sono, tuttavia, le fontane che, con i loro giochi d’acqua, la loro maestosità e le loro musiche diventeranno, nel tempo, ispirazione per tutti i più grandi giardini europei. Pensate che per farle funzionare venne costruito un sistema di tubazioni e una galleria lunga circa seicento metri, sotto la città di Tivoli. La portata d’acqua in entrata era di ben 300 litri al secondo!
Passeggiando per il parco, sicuramente non potrete non rimanere colpiti dal Viale delle Cento Fontane. Cento zampilli che costeggiano un viale lungo altrettanti metri, in cui si alternano mascheroni, forme antropomorfe, gigli e animali in pietra. Lo spettacolo ha un impatto visivo non indifferente.
In una posizione più nascosta si trova, invece, la Fontana dell’Ovato, in cui confluisce l’acqua convogliata dal fiume Aniene attraverso un canale che passa sotto la città.
A seguire, troverete forse una delle fontane più grandi e scenografiche del parco: la Fontana del Nettuno.
L’imponente forza idrica sembra esplodere verso il cielo, per poi ricadere in grandi vasche tramite meravigliose cascate. Le peschiere, ossia le tre vasche sottostanti, erano, invece, dedicate alla pesca, come dice il nome stesso. Qui infatti, venivano allevati pesci d’acqua dolce, per dare la possibilità a chi soggiornava presso la villa, di dilettarsi in questa disciplina.
Una visita accurata alla villa vi impiegherà un’intera mattinata. Potete visitarla da soli o prenotare una visita guidata. Il biglietto di ingresso si aggira intorno ai 10/13 euro con possibilità di avere il ridotto a determinate condizioni. È consentito, inoltre, l’ingresso dei cani ma con guinzagli.
Quindi, se un giorno non sapete cosa fare, se siete di passaggio o di ritorno dalla capitale, perché non fermarvi in questa perla incastonata tra le colline laziali?
Ogni cosa in questo stupendo giardino racconta una storia e ogni storia, come è giusto che sia, vale la pena di essere raccontata.

